C’è qualcosa di magico nell’acqua che scorre, qualcosa di semplice e misterioso, la potenza degli elementi e la fragilità degli uomini che in questa acqua ora calma, ora invece torbida, sembrano proiettare le loro angosce, le loro droghe. Così mi guardo intorno, umido, e penso che quest’acqua laverà via tutto e non mi troverò più in un locale a guardare ragazzine che tentano approcci, respingere le loro richieste la loro voglia di comunicare con schemi diversi dal mio, come un cubo, con i suoi spigoli, le sue facce, che fanno rimbalzare le tante palline degli stimoli esterni.
Non mi troverò più in una città a guardare persone che osannano i loro Dei mentre si prendono gioco di loro, respingere i loro discorsi semplicistici, superficiali, di costante vittoria in una reale, perenne e imperterrita sconfitta. Una vittoria nella sconfitta.
Mi troverò, forse, di nuovo in un sala, calda, accogliente, dai drappi rossi e le finiture in legno, con una musica avvolgente, rilassante, di fiati e corde che vibrano assieme, coordinati in una bolla che si distacca un po’ dal mondo nella loro diversità, e in quella bolla, al centro, il particolare, la differenza tra le differenze. Un solo, unico strumento al centro che si erge visibile e diffonde note come gocce nell’aria.
Affidando i miei pensieri a quella stessa acqua che scorre ho capito che:
-Determinati tipi di lavoro, situazioni, forzature, posso “spegnere” le persone, ridurre i loro progetti, i loro ideali, atrofizzare il proprio pensiero e modellare burattini.
-Il Cubo di Rubik è un oggetto complesso, spigoloso, incomprensibile perché ha tante facce mischiate insieme, perché sono tante persone che confluiscono in una sola, perché bisogna capire la chiave, il metodo, per rivelare i suoi tanti colori in modo chiaro, visibile, per mettere a fuoco, evidenziare e distinguere ogni lato.
-Se il “nemico” non puoi evitarlo, allora combattilo in modo determinato con gli strumenti che hai a disposizione!
-Devo scrivere perché senno sclero!
L’importante, però, è che ti troveremo ancora su queste pagine virtuali, quale che sarà la tua estate.
Un abbraccio.
V
Spero che questo tuo post non sia una apparizione fugace. Scrivere é provare a lottare é non arrendersi, significa restare vivi anche mentalmente.
Ciao
Daniele
@ Valentina:
Grazie.
Un abbraccio a te
@ Daniele Verzetti, Rockpoeta:
Mi fa piacere risentirti Daniele.. grazie anche a te per il tuo consiglio, ne terrò conto..
Che piacere, leggerti nuovamente dopo tanto tempo!
Spero che continuerai a scrivere. E’ importante farlo…e poi sei così bravo!
Un abbraccio
annarita
Grazie Annarita!
Un abbraccio anche a te!